Contratto part time falso a Roma
Il contratto part-time, o a tempo parziale, è previsto dal diritto del lavoro italiano e consiste in un rapporto di lavoro con orario ridotto rispetto alle 40 ore settimanali del tempo pieno.
Cos’è un contratto part time falso?
Contratto part time falso: il contratto part time fittizio è una pratica sempre più diffusa tra i datori di lavoro perché, così facendo, l’azienda risparmia su imposte e contributi, facendo sottoscrivere al lavoratore un contratto part time ma richiedendo un impegno effettivo full time.
Mancata indicazione orario di lavoro nel contratto: il contratto di lavoro part time deve contenere in particolare la durata della prestazione lavorativa e la collocazione temporale dell’orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno altrimenti è falso o comunque irregolare.
Cos’è il nero a metà?
Il nero a metà è quel contratto configurato appunto come part time, lavorato però full time, in cui lo stipendio “registrato” è pari a quello di un part-time e l’altra metà è in nero, ovvero viene data al dipendente “fuori busta”. Il monte ore non dichiarato viene infatti pagato in nero costringendo il lavoratore al silenzio pur di avere tutto lo stipendio.
Contratti part time ma si lavora full time: cosa fare?
Il contratto di lavoro part time, in cui in realtà l’impegno richiesto dal datore è full time, espone il datore di lavoro a due rischi:
- sanzioni amministrative per la violazione delle norme in materia di diritto del lavoro e contributi;
- azioni giudiziarie da parte del lavoratore che, fino a cinque anni dopo la fine del rapporto di lavoro, può far valere le proprie pretese e chiedere le differenze retributive e contributive.
In particolare, anche se il numero di ore indicate sul contratto è inferiore a quello effettivamente svolto ed anche se il lavoratore ha accettato per diverso tempo metà dello stipendio in nero, questo può comunque denunciare il datore all’Ispettorato del Lavoro o al tribunale per ottenere la rettifica dell’orario di lavoro.
Il datore di conseguenza sarà condannato a pagare le differenze retributive e contributive sulla parte di busta paga in nero, a pagare gli interessi e a versare le relative imposte.
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